

Chi sei? Raccontati.
Mi chiamo Anna, ho 19 anni, sono una ballerina di danza classica. Ho iniziato a ballare in una scuola di provincia, allo “Studio Danza”, all’età di quattro anni. Mi sono trasferita a Milano in prima superiore e ci sono rimasta vivere cinque anni. Ho frequentato un’accademia di danza, la “Accademia Ucraina di Balletto” e all’ultimo anno ho fatto l’audizione per questo teatro russo dove sono stata accettata. Adesso sono in giro per il mondo con questa tournée che mi ha portata in Australia e attualmente in Nuova Zelanda; mi porterà anche a Cipro e per altri due mesi in Spagna. La danza è la mia passione più grande ma sono appassionata all’arte in generale: amo andare nei musei d’arte, al cinema… L’adoro in tutte le sue sfumature. Amo anche stare all’aria aperta e trascorrere il tempo con la mia famiglia, i miei amici, ma soprattutto amo viaggiare. Questo lavoro che sono riuscita ad ottenere mi sta permettendo di girare il mondo e di esplorare posti nuovi che è una delle cose che amo di più fare insieme a ballare. Sono riuscita ad unire le due cose nella mia vita adesso.
Perché hai scelto questa parola per rappresentarti?
Per rappresentarmi ho scelto la parola libertà perché “libera” è ciò che mi sento essere e ciò che voglio continuare ad essere nella mia vita. La danza è il modo più semplice che io utilizzo per esprimere ciò che provo e per esternare il mondo che ho dentro di me, per liberarmi di tutte quelle paure e insicurezze che mi opprimono e che mi schiacciano. Penso che noi ballerini riusciamo a parlare con i nostri copri e i nostri movimenti comunicano molto più di quello che le parole molto spesso riescono a fare. Dove la parola si arresta il movimento può continuare ad esprimere quello che abbiamo dentro di noi. La libertà più grande che secondo me la danza concede è il corpo che non diventa più una barriera, un limite ma si fonde alla mente. Tutto quello che noi riusciamo ad immaginare nella nostra testa riusciamo poi ad esprimerlo con i nostri movimenti, con il nostro corpo: noi dobbiamo riuscire a trasmettere tutto quello che abbiamo al pubblico, dobbiamo riuscire ad emozionarlo, a fargli provare tutte le emozioni che si vivono nella vita quotidiana, dobbiamo riuscire a farlo gioire ma anche soffrire, dobbiamo fargli provare il vero dolore. “Libertà” anche perché sto vedendo un sacco di posti veramente magnifici, incredibili, posti che non avrei nemmeno immaginato di riuscire a visitare un giorno, come appunto l’Australia e la Nuova Zelanda. Mi sento proprio libera, ogni giorno ho avventure ed esperienze nuove da vivere e da provare. Non ho diciamo una vita monotona e la solita routine che già di mio non ho mai amato!
Per arrivare dove sei hai dovuto credere fortemente in te, nella tua idea, nel tuo progetto: ritieni quindi che credere con convinzione in qualcosa la renda sempre possibile?
Sicuramente per arrivare dove sono ora ho dovuto credere fortemente in me e nel mio obiettivo. Una cosa importantissima che si sente e risente, ma è la verità, è che non bisogna badare a quello che dicono gli altri, bisogna sempre andare dritti per la propria strada. Molte volte mi è stato detto “ma cosa stai facendo?”, “ma sei sicura?”; io sono sempre stata convinta di quello che volevo fare e fin da quando ho messo piede in una sala di danza ho detto “è qui che voglio stare, questo è quello che voglio diventare”. Non sono mai stata lì ad ascoltare gli altri, a mettere in dubbio quello che sentivo dentro, ho lavorato sodo su me stessa. La prima cosa è credere in sé stessi, perché nessun altro lo farà per noi. Poi sicuramente il successo è qualcosa di effimero, ci vuole anche la fortuna, bisogna beccare il momento giusto, eccetera… Però sicuramente, prima di tutto, bisogna mettere tutto se stessi, sacrificarsi, impegnarsi ogni giorno per il proprio obiettivo.
La tua zona di origine è ricca di inventori, imprenditori, artisti, letterati e sportivi che, con talento e caparbietà, dedicano ogni giorno della loro vita a mettere in pratica ciò in cui credono per realizzare i propri sogni, superando i propri limiti. Cosa ha trasmesso a te il territorio da cui provieni? E cosa provi per esso?
Il paese da cui provengo, e poi più nel dettaglio la mia regione, sono dei punti fondamentali per me, per la mia persona. Sono molto patriottica e molto legata alla mia terra: ora che sono all’estero sento un sacco la mancanza dell’Italia, quindi del cibo, delle persone. Penso che l’Italia sia uno dei paesi davvero più belli che ci siano, nel particolare anche la mia regione: già prima di me ci sono state tante persone importanti che hanno portato in alto il nome della nostra zona. Quindi sì, ci sono legata affettivamente. Poi ovviamente mi sono state insegnate delle cose dalla mia famiglia, come ad esempio il principio di lavorare sodo e di impegnarsi ogni giorno per realizzare i propri sogni, una cosa che la mia famiglia fin dall’inizio ha sempre supportato. Poi questo legame tra famigliari, io sono molto legata non solo ai miei genitori ma anche ai miei nonni. Loro mi hanno sempre sostenuta in tutto e ne sono infinitamente grata, perché senza di loro, senza i miei genitori, non sarebbe stato possibile nulla.
Sei consapevole che la tua è una storia “STRAordinaria”? E cosa pensi la renda davvero “STRAordinaria”?
Sono sì consapevole che la mia sia una storia straordinaria e penso che a renderla tale sia soprattutto la passione e l’amore che provo per ciò che faccio; anche la determinazione che ho messo in tutto il percorso, perché ovviamente gli ostacoli non sono mancati e tante volte mi sono detta “è proprio quello che voglio fare?”. Io ho sempre saputo dentro di me che questo era quello che volevo fare, era il mio sogno, però la strada, soprattutto in Accademia, è stata dura: ci sono stati i pianti e gli insegnanti erano severi, però alla fine tutto è stato ripagato. Adesso sono molto felice e guardando indietro dico che insomma, alla fine tutti gli ostacoli li ho superati e sono riuscita ad arrivare dove volevo arrivare. Sicuramente c’è ancora molto da fare, molto da lavorare, non mi accontento perché si può sempre fare di più. Voglio rendere la mia storia ancora più straordinaria, voglio continuare ad impegnarmi per quello che sono riuscita a raggiungere fino ad adesso, di cui sono fiera, ma voglio continuare a raggiungere obiettivi più alti.
